Nodo di sangue by Laurell K. Hamilton

Nodo di sangue by Laurell K. Hamilton

autore:Laurell K. Hamilton [Hamilton, Laurell K.]
La lingua: ita
Format: epub, azw3, mobi
Tags: Fiction, Horror
ISBN: 9788846210692
Google: vjOYbwAACAAJ
Amazon: 8846210697
editore: RL Libri
pubblicato: 2010-01-01T23:00:00+00:00


24

Quando m'insinuai con l'auto nella zona - in divieto di sosta - davanti al Guilty Pleasures, Phillip era appoggiato al muro, con le braccia lungo i fianchi. Indossava una canottiera nera a rete, che lasciava intravedere le cicatrici e l'abbronzatura, e pantaloni in pelle nera. Non so se fu per la pelle o per la canottiera a rete, ma ebbi la netta sensazione che gli mancasse soltanto un cartello con su scritto: UNO STALLONE.

Cercai d'immaginarlo a dodici anni, ma invano. Qualunque cosa gli fosse successa, ormai era quello che era, e come tale dovevo considerarlo. Non sono una psichiatra, non posso permettermi di commiserare i disgraziati. La compassione è un sentimento che può costare la vita: a eccezione, forse, dell'amore, soltanto l'odio cieco è più pericoloso. Staccatosi dal muro, Phillip si avvicinò all'automobile mentre aprivo la portiera, quindi entrò. Odorava di pelle, di acqua di colonia costosa e un po' anche di sudore. Ripartii. «Hai uno stile piuttosto aggressivo, Phillip...» Lui girò la testa a guardarmi, impassibile, gli occhi sempre nascosti dagli occhiali da sole che aveva indossato quel mattino. Si addossò allo schienale, piegò una gamba contro la portiera e allungò l'altra. «Prendi la 70th West», disse, con voce aspra, quasi rude.

Quando una donna resta sola con un uomo, esiste sempre un momento in cui entrambi si rendono conto in maniera quasi dolorosa che si tratta di una situazione piena di possibilità, che può condurre all'imbarazzo o al sesso o alla paura...

Be', noi due non avremmo fatto sesso: su quello ci si poteva scommettere. Lanciai un'occhiata a Phillip, che si era tolto gli occhiali da sole e, con le labbra dischiuse, continuava a guardarmi. Cosa diavolo stava succedendo?

Nel percorrere velocemente la superstrada, cercai d'ignorarlo, concentrandomi sulla guida e sul traffico, però continuai a sentire su di me, quasi come un'onda di calore, il peso del suo sguardo.

D'improvviso, mentre Phillip scivolava lentamente verso di me, sentii lo sfregamento della pelle sulla tappezzeria: un suono caldo, animale. Quando mi passò un braccio intorno alle spalle, appoggiandosi a me col petto, reagii: «Che diavolo credi di fare?»

«Qualcosa non va?» Phillip mi alitò sul collo. «Non sono abbastanza aggressivo, per te?»

Non riuscii a trattenermi dal ridere, però mi accorsi che lui s'irrigidiva. «Non volevo offenderti, Phillip. Semplicemente, non credevo che fosse una serata da canottiera a rete e calzoni di pelle.»

Insistente, caldo, Phillip continuò a restarmi troppo vicino, la voce sempre stranamente rude. «Che cosa ti piace, allora?»

Ormai era così vicino che, quando gli lanciai un'occhiata, mi trovai i suoi occhi a pochi centimetri e, per effetto di quella vicinanza, provai una sorta di scossa elettrica. Subito riportai l'attenzione alla strada. «Stai alla larga, Phillip.»

All'orecchio, lui mi sussurrò: «Che cosa ti eccita?»

Ne avevo abbastanza. «Quanti anni avevi la prima volta che Valentine ti ha aggredito?»

Con una scossa che gli attraversò tutto il corpo, Phillip si allontanò bruscamente. «Che tu sia maledetta!'» inveì.

«Ti propongo un accordo», replicai. «Tu non rispondi alla mia domanda, io non rispondo alle tue.»

«Hai visto Valentine? Quando?» chiese Phillip con voce soffocata, ansimante.



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